Sono molte le fonti autorevoli che rappresentano in vari modi e con dovizia di particolari con quali sintomi l’infarto del miocardio si possa manifestare nella maggior parte dei casi. Ed è a queste fonti che lascio volentieri l’onere di descrivere l’evento.
L’unica cosa che posso dire, dopo aver condiviso l’esperienza con molte persone giovani e anziane, prima in rianimazione, poi in reparto e per finire nei siti di riabilitazione, è che tutte hanno patito la comparsa della malattia in modo diverso. Soggettivamente, in modo originale e con diverse sfumature.
A riguardo della determinazione della natura della malattia, essa è prodotta dall’occlusione totale o parziale di un’arteria coronarica a seguito della formazione di un coagulo di sangue che si sviluppa sulla parte interna della coronaria interessata, in prossimità di una lesione aterosclerotica. Le lesioni aterosclerotiche sono subordinate a diversi fattori di rischio, da distinguere in fattori non modificabili come età, sesso e familiarità e fattori modificabili.
A questi ultimi, quelli sui quali è possibile intervenire, ovvero stile di vita, alimentazione, ipertensione arteriosa e glucosio nel sangue, mi dedicherò per raccontare le mie scelte, le mie mete, gli obiettivi raggiunti e quelli ancora da raggiungere. Quelli più volte mancati e quelli per i quali ancora imbastisco qualche progetto. Non ultime le azioni estemporanee.